LA BANDIERA

LA BANDIERA DEL GUINNESS

roma

“Il Tricolore non è una semplice insegna di Stato, è un vessillo di libertà conquistata da  un popolo che si riconosce unito, che trova la sua identità nei principi di fratellanza, di eguaglianza, di giustiza.
Nei valori della propria storia e della propria civiltà”

Carlo Azeglio Ciampi

 

L’Associazione, nell’ambito dei suoi fini, ha realizzato la “Bandiera più lunga del mondo”, dispiegata il 10 gennaio 1999 a Roma dal Colosseo al Campidoglio. Con i suoi 7.536 mq di superficie (lunghezza mt. 1.570 e larghezza mt. 4.80), è stata iscritta nei Guinness dei Primati.
E’ stata dispiegata per le strade di New York, l’11 ottobre 1999, nel corso della tradizionale parata del “Columbus Day” (300.000 spettatori) e il 5 novembre 2000, in una sfilata durata quasi 4 ore, a Buenos Aires, dalla sede dell’Ambasciata Italiana fino a piazza Italia, con la partecipazione di oltre 30.000 connazionali residenti.

animazione_1IL TRICOLORE E LA SUA STORIA

La bandiera Tricolore nasce il 7 gennaio 1797 a Reggio Emilia, nell’ambito della Repubblica Cispadana. Successivamente, è adottata dal Regno Italico (1797-1814) incontrando una notevole popolarità. In quel periodo molte delle varie repubbliche, che sull’onda dell’epopea napoleonica si vanno costituendo a danno degli stati assoluti, adottano bandiere ispirate a quella francese del 1790.
Il Tricolore diventa così espressione dell’ideale d’indipendenza, simbolo stesso del Risorgimento, paradigma delle libertà conquistate dal popolo.
Dopo la Restaurazione, ratificata al Congresso di Vienna, il Tricolore è fatto proprio da quanti lottano per la riscossa nazionale.
Durante la Prima Guerra d’Indipendenza è lo stesso Carlo Alberto a deliberare che i colori verde, bianco e rosso diventino il segno di riconoscimento dell’Esercito Sardo.
Nel 1861 il Tricolore diviene il vessillo del Regno d’Italia. Nel 1925 si codificano per legge i modelli della bandiera nazionale e della bandiera dello Stato con l’aggiunta della corona reale.
Con la nascita della Repubblica si stabilisce che “la bandiera è il Tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a bande verticali e di eguali dimensioni”. È il 24 marzo 1947.
Nel corso degli anni si è assistito ad un progressivo logoramento dell’idea e del concetto stesso di nazione. Il Tricolore è parso divenire non il simbolo dell’appartenenza ad una comunità ben individuata, con un territorio ed una cultura propria, ma quasi la rappresentazione di un Paese che non riconosce e non difende più la propria identità.
Oggi la Nazione, nello spirito degli ideali risorgimentali, sembra riscoprire il valore dell’Unità, il bene prezioso della democrazia, assieme al piacere di riscoprirsi “italiana”. Un patrimonio inestimabile anche per l’Italia che verrà.

 

UNA BANDIERA DA GUINNESS

animazione_2La bandiera del Guinness, con i colori verde, bianco e rosso del Tricolore Italiano, è stata ideata e realizzata all’Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento e dalla Guerra di Liberazione (A.N.R.P.). Lunga 1570 metri, larga 4,80 metri e con una superficie di 7.536 mq, la bandiera ha inondato, il 10 gennaio 1999, il centro di Roma, dal Colosseo al Campidoglio, in occasione delle celebrazioni del bicentenario della prima Bandiera nazionale.

Nel quadro di un progetto dell’A.N.R.P. denominato “Presenza italiana”, volto a fare della Bandiera Italiana un mezzo di dialogo con i connazionali all’estero e a rilanciare, con un linguaggio nuovo, i valori e la cultura originali di cui la nostra nazione è portatrice nel mondo, il vessillo Tricolore è stato dispiegato l’11 ottobre 1999 a New York, nel quartiere di Manhattan, lungo la “Quinta Strada”, nel corso della tradizionale parata del Columbus Day.

Il 5 novembre del 2000, la bandiera del Guinness ha attraversato le vie di Buenos Aires, con animazione_3grande e calorosa partecipazione della comunità e delle associazioni Italo- Argentine.
Una manifestazione, seguita da circa centomila persone, che ha inteso gettare un ponte tra il nostro popolo, che tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima metà del Novecento dovette subire il problema dell’emigrazione, e quello argentino che si è formato proprio dall’immigrazione, in gran parte italiana.


Il 2 giugno 2002, festa della Repubblica, su richiesta della Fondazione “Bertoni” Città di Saluzzo, il drappo Tricolore è sfilato per le vie dell’antica capitale del Marchesato Piemontese.
Sorretto da oltre tremila persone il Tricolore ha iniziato un nuovo itinerario: dopo le megalopoli atlantiche, esso percorre, in un ideale cammino, le tappe de “l’Unità d’Italia”, le vie di piccole e grandi città italiane, veicolando in mezzo alla gente, grande vela animata dal vento della memoria e della storia.


Il 12 ottobre 2002, il Tricolore, su proposta della federazione A.N.R.P. della provincia di Cagliari, ha sventolato in Sardegna. La cittadina di Villacidro è stata scelta per ospitare la quinta manifestazione, ma con un elemento di novità. Qui, infatti, si è stabilito il nuovo Guinness dei primati: una bandiera lunga 1.670 metri, larga 4,80 metri e con una superficie di 8.016. mq.
Dopo tre anni e nove mesi è stato abbattuto il vecchio record.
L’itinerario storicogeografico della bandiera continuerà a Napoli, il prossimo 3 novembre, a Matera, a San Donà di Piave, per proseguire poi chissà…


Il Tricolore è stato poi dispiegato il 2 giugno 2011, festa della Repubblica, a Modena, nell’ambito delle manifestazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Rispetto agli eventi passati la bandiera è stata allungata fino a 1.797 metri estendendo così la superficie totale 8.626 mq.


Il 2 giugno 2012 il Tricolore di 1.797 metri ha sfilato per le vie di Brescia in occasione della festa della Repubblica. La popolazione si è così ritrovata unita da spirito di fratellanza e valori fondamentali.


Il 29 maggio 2016 è dispiegato a Bassano del Grappa il Tricolore da Guinness, la città si veste così dei colori della bandiera italiana.
Fra le migliaia di persone accorse ad assistere all’evento, in 4mila si sono prestati per trasportare il drappo di 1797 metri lungo gli oltre quattro chilometri del percorso. La bandiera da record è passata attraverso i luoghi simbolo della città per commemorare il centenario della Grande Guerra.


Il 7 gennaio 2017 il Tricolore da Guinness (1.797 metri) ha sfilato a Reggio Emilia, per il duecentoventesimo anniversario della bandiera italiana, con la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.


Il Tricolore da Guinness ha sfilato tra Gallio e il sacrario militare di Asiago per la Festa della Repubblica del 2 giugno 2018. A sorreggerlo 630 volontari.


 

Ogni grande idea, ogni grande impresa
(e quella della bandiera più grande del mondo
continua ad essere una grande impresa),
necessita, per la sua realizzazione
della cooperazione di tante persone che vi dedicano
lavoro, tempo e passione.
Mentre la bandiera dei guiness
prosegue il suo percorso
nelle città storiche dell’Unità d’Italia,
sostenuta dall’ entusiasmo di coloro che l’accompagnano
nel suo dispiegarsi maestoso e solenne,
c’è chi pensa ad accoglierla nei momenti
di pausa tra un impegno e l’altro.
In un opificio bolognese, infatti,
un gruppo di artigiani si cura amorevolmente
della sua ordinaria e straordinaria manutenzione.
È proprio a queste persone che lavorano dietro le quinte,
in una gara di affettuosa disponibilità,
che noi vorremmo porgere il nostro “grazie!”.

Sono loro, infatti, che dedicano le loro energie al continuo,
necessario restauro del Tricolore più lungo del mondo.
Il suo “make up” è ogni volta diverso
ed ha bisogno di cura e attenzione.

Bisogna ripulire l’eventuale sporco, riparare gli strappi,
sostituire talvolta i pezzi degli ingranaggi che lo fanno avvolgere,
aggiungere metri e metri di tessuto per allungarlo
quel tanto da superare il suo stesso primato.
Occorrono spazi speciali, macchinari speciali,
magazzini per la riserva del tessuto, il cui bagno di colore
non può essere diverso da quello già utilizzato.

Ma soprattutto è importante la presenza
di questa squadra di operai che con amore
attendono ad un paziente e meticoloso lavoro.

Il prossimo anno la bandiera più grande del mondo
avrà concluso il suo percorso,
dalle metropoli d’America ai luoghi storici dell’Unità d’Italia.

Cinque anni di lungo cammino. Un ciclo scolare!
Ci si potrebbe chiedere come potremmo perpetuare
la “memoria” delle sue straordinarie imprese e,
soprattutto, del suo alto valore simbolico.

Piuttosto che farle chiudere i suoi giorni in un deposito,
perché non suddividere la sua superficie
in decine di migliaia di bandiere
da consegnare a tanti giovani studenti
che continuerebbero ad amarla, seguirla e sostenerla?


Articoli pubblicati
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