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Il ministro degli Esteri On. Franco Frattini ha dichiarato in un’intervista al Süddeutsche Zeitung di ritenere “pericolosa” la decisione con cui la Suprema Corte di Cassazione ha confermato il diritto a richiedere il risarcimento per gli italiani costretti a lavorare per il Terzo Reich.

L’Associazione dei reduci dall’internamento e dalla prigionia (Anrp) ritiene invece pericoloso quanto dichiarato dal ministro degli esteri (italiano!) al quotidiano tedesco. Sembra infatti, come scrive il giornale, che Frattini “appoggi Berlino” nella controversia sul lavoro coatto.

Apprendiamo dal ministro Frattini che gli ex deportati e internati italiani non hanno bisogno di nessun indennizzo, nemmeno di importo simbolico, e che si accontenterebbero di un monumento: “Dargli ora 3.000 euro non è quello di cui hanno bisogno” ed inoltre si dichiara “aperto a ogni soluzione, che non ferisca le persone che hanno sofferto”….

Forse ha dimenticato il disconoscimento della responsabilità politica e morale nei confronti delle vittime italiane del nazismo, operato dalla Germania con lo sdegnoso rifiuto a indennizzarle, come pur previsto dalla legge tedesca del 2000. Rifiuto opposto dal governo tedesco sulla scorta di valutazioni pretestuose, contrarie alla verità storica, per mero calcolo economico.

Se Frattini parla a nome dell’Italia, cosa significa allora la concessione della medaglia d’onore ai cittadini italiani (militari e civili) che nell’ultimo conflitto mondiale furono deportati e internati nei lager nazisti, da consegnare a un familiare se deceduti, di cui alle legge n. 296 del 2006?

Quale risarcimento, soprattutto morale, si vuole riconoscere con detta legge?

L’Anrp dopo anni di battaglie credeva fosse giunta, con la nuova sentenza della Corte di Cassazione che confermava quella del 2004, l’occasione per far emergere dall’oblio una delle più significative pagine della nostra recente storia, nonché far riflettere la Germania sulla necessità di far seguire a un danno il giusto indennizzo, non escludendo l’importanza del momento di collettiva riflessione.

Enzo Orlanducci, segretario Generale dell’Anrp e portavoce del Coordinamento tra associazioni storiche, sindacati e patronati per il risarcimento delle vittime italiane del nazismo, vuole comunque ricordare e sottolineare che tra il 2000/2001 solo per assistere e richiedere gli indennizzi, da parte dei nostri concittadini, all?OIM incaricata dalla Fondazione tedesca Memoria, Responsabilità e Futuro? i costi ammontarono a oltre 8 miliardi di vecchie lire)!

I deportati e internati italiani continuano ad essere offesi, disprezzati, dimenticati e oggi anche beffati dall’Italia.