Attività, Eventi Apr - 15 - 2016

Venerdì 15 aprile 2016, ore 11:00
Sala della Protomoteca
Campidoglio – Roma

Invito G.Rey 15 aprile_p

Venerdì 15 aprile 2016, presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma, si è celebrata la commemorazione per il 72° anniversario del Rastrellamento del Quadraro, avvenuto il 17 aprile 1944 e si è ricordata in modo particolare la figura di don Gioacchino Rey, il parroco di Santa Maria del Buon Consiglio che tanto si è speso in quei giorni per aiutare la popolazione e le famiglie del quartiere a sopravvivere dopo la deportazione di centinaia di uomini dai 16 ai 55 anni.
Durante la cerimonia è stato presentato anche il progetto di valorizzazione del monumento commemorativo alle vittime del Rastrellamento, sito nel Parco 17 aprile 1944 (già Monte del Grano).

“Il rastrellamento del Quadraro è stato un episodio drammatico che ha segnato profondamente la storia di quel quartiere di Roma – ha dichiarato il Sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi – Oggi siamo qui per un momento di riflessione anche per ricordare la figura di Don Gioacchino Rey che si distinse perché si batté per la gente del quartiere durante il rastrellamento e nel dare conforto e sostegno anche materiale alle famiglie dei rastrellati, rimaste senza fonti di reddito. A oltre 70 anni di distanza – ha aggiunto l’esponente di governo – è maggiore la consapevolezza di aver lasciato alle spalle le tante ferite inferte da quel drammatico periodo, per una ritrovata unità e concordia nazionale, nel solco di memorie condivise. Perché un popolo che non ha memoria della propria storia è un popolo che non ha identità.”

Durante la mattinata si è parlato anche della delibera firmata dal commissario di Roma Francesco Paolo Tronca per un’onorificenza al valore civile di Don Gioacchino Rey e a tal proposito, il Prefetto di Roma Franco Gabrielli ha voluto ricordare i meriti del parroco del Quadraro: “La figura di don Rey va però anche ricordata soprattutto sotto il profilo specifico della ricerca storica per un’iniziativa che oggi, a distanza di tanti anni, mostra tutta la sua importanza: il sacerdote ebbe l’intuizione di raccogliere i nominativi dei deportati dei nazisti compilando appositi elenchi, consentendo ora a noi di incrociare tali nominativi con i dati della Prefettura e di altre fonti anche al fine della concessione delle onorificenze. Ciò è ancora più importante visto il fatto che gli elenchi dei tedeschi non sono mai stati ritrovati. In don Gioacchino troviamo fuse passione civile e metodo scientifico, eroismo e scrupolo archivistico”.

Ugo Taucer, sub commissario di Roma è intervenuto dicendo che “ricordare oggi il rastrellamento del Quadraro vuol dire rendere omaggio a un tragico capitolo della storia d’Italia e di Roma. Vuol dire rendere omaggio a quella Roma che fu uno tra i centri più attivi e organizzati dell’antifascismo, come ha riportato il Presidente della Repubblica Ciampi, nel 2004, nella motivazione in occasione del conferimento al Quadraro della Medaglia d’oro al valore della resistenza”.

Anche il sub commissario di Roma Camillo De Milato ha tenuto a dare il suo contributo alla mattinata rilevando come “tutti noi siamo impegnati ogni giorno nelle nostre attività e problemi, però questa è una di quelle occasioni in cui tutto si ferma e ci si emoziona con empatia a quanto avvenuto a quei tempi. In quel periodo non c’era etica, non c’era morale, ma solo indifferenza a tutto ciò che è sentimento. Questa è una storia – sottolinea De Milato – che come dice il Prefetto Gabrielli deve rimanere patrimonio storico-culturale del paese. E’ importante portare a casa il ricordo di questa giornata, i nostri sentimenti e considerazioni, perché l’Umanità è quella che ci può salvare, quella stessa che è stata violentata in quei giorni al Quadraro”.

Toccante è stato poi l’intervento di Laura Coccia, parlamentare romana del Partito Democratico: “Come figlia del Quadraro, prima che come parlamentare, voglio ringraziare sia il Prefetto Francesco Paolo Tronca per questa importante decisione, che avvia l’iter per il dovuto onore civile della Repubblica ad un uomo buono e giusto, che l’Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia quale Ente promotore del conferimento”. Laura Coccia ha evidenziato in modo particolare come la cattura e deportazione degli uomini del quartiere mise in difficoltà estrema anche le famiglie, le cui donne e madri si trovarono nella condizione di non poter più contare sul supporto fondamentale di padri e mariti. Grazie a loro, alle donne del Quadraro (supportate dall’aiuto fondamentale di don Rey) il quartiere ha saputo reagire e sopravvivere a quei drammatici giorni.

Particolarmente sentita e presente è stata la partecipazione di rappresentanti delle famiglie del Quadraro che hanno portato ognuno le proprie storie, ognuno le proprie emozioni, fra cui Giambattista De Filippis, nipote di don Gioacchino Rey. Proprio in quest’occasione De Filippis ha voluto donare all’ANRP, consegnandolo al Presidente Enzo Orlanducci, il telegramma originale del 5 dicembre 1944 che la Segreteria di Stato di Papa Pio XII inviò (su richiesta di don Gioacchino) ai coniugi Giovanni Grossi e Alessandrina Rey in occasione del loro 25° anniversario di matrimonio. Il telegramma ha acquisito un duplice valore storico in quanto recapitato pochi giorni prima della morte di Gioacchino Rey e perché fu firmato dal sostituto Montini, che diverrà poi Papa Paolo VI.

All’iniziativa, nata da un progetto di ricerca storica dell’Associazione Nazionale Reduci della Prigionia e coordinata dal Dott. Pierluigi Amen, hanno partecipato tra gli altri anche i candidati a sindaco di Roma Stefano Fassina, Roberto Giachetti e dei rappresentanti della candidata Virginia Raggi, oltre ai rappresentanti locali del Municipio VII nel cui territorio ricade parte del Quadraro.

Documentazione scaricabile:

– Delibera N. 23 del 29/02/2016

– Il rastrellamento del Quadraro


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Video integrale della giornata: