L’Associazione che tutela la memoria di deportati e internati militari italiani stigmatizza l’uso della frase guareschiana “Non muoio neanche se mi ammazzano”, che ricorda il sacrificio di 600 mila soldati e ufficiali che resistettero due anni nei lager nazisti. L’Associazione, nel suo imminente congresso, presenta due progetti: un museo reale e virtuale dedicato agli IMI e un “albo d’oro” on line dei caduti.
“La citazione da parte del presidente Berlusconi della frase di Giovannino Guareschi “Non muoio neanche se mi ammazzano” è un atto di leggerezza offensivo, anche se in modo involontario, verso circa 600 mila Internati Militari Italiani nei campi di concentramento nazisti, dai quali circa 40.000 non tornarono, in seguito alle violenze e alle sofferenze subite”. È quanto osserva Enzo Orlanducci, presidente dell’ANRP – Associazione nazionale reduci dalla prigionia, dall’internamento, dalla guerra di liberazione e loro familiari.
Silvio Berlusconi, in un’intervista a Panorama e in riferimento alla condanna per evasione fiscale, ha fatto sua la massima di Guareschi che è il motto degli Imi, cioè dei militari che furono deportati nei lager in seguito al loro rifiuto di combattere con i nazi-fascisti, opposto in nome della fedeltà al giuramento prestato al Re e ai valori morali ai quali essi si ispiravano. “Soldati e ufficiali che furono dimenticati durante la prigionia, tanto che non ottennero nemmeno lo status di prigionieri di guerra, e anche dopo, tanto che a oggi la loro memoria è spesso oscurata o talvolta strumentalizzata, come in questo caso”, prosegue Orlanducci.
Guareschi fu uno degli Imi e oppose la propria “resistenza del no” a qualunque lusinga e offerta ricevuta per tornare a casa, nonostante lo attendessero moglie e figli (fu in questa occasione che pronunciò la frase, e non per la condanna e l’arresto subiti successivamente per la sua attività giornalistica, come erroneamente si dice nell’intervista).
Nel 70° anniversario dell’inizio di quel calvario, l’Associazione ha indetto per i giorni 10, 11, e 12 ottobre 2013 a Caprarola (VT) un Congresso straordinario sul tema “8 settembre 1943. Memoria, responsabilità e futuro: l’ANRP per un’Italia rinnovata e solidale”. “Partendo dalla riflessione sul significato di questa data simbolo vogliamo richiamare le nuove generazioni a una cultura di pace, quale bene primario dell’umanità, al rispetto dei diritti umani e ripudio di ogni forma di violenza”, conclude Orlanducci.
L’ANRP, riconosciuta quale Ente morale dal 1949, ha proposto l’istituzione a Roma di un Museo materiale e virtuale, quale luogo della memoria da dedicare ai militari e ufficiali italiani, al quale collaborerà tra gli altri il CNR, e ha avviato la realizzazione di un Albo degli IMI Caduti nei lager nazisti 1943-1945 con accesso on line, in cui saranno registrati tutti i dati disponibili relativi ai militari deceduti nei territori del Terzo Reich.
Enzo Orlanducci