a cura di Enrico Meloni
introduzione di Luciano Zani
Mediascape – Edizioni ANRP
È instancabile il lavoro dell’ANRP, continuamente volto a ricostruire il passato per dare un senso al presente e progettare il futuro. L’Associazione, fra l’altro, attraverso la collaborazione con le università, i ricercatori e gli associati, porta avanti un ricco programma di studi, al fine di raccogliere, organizzare e conservare documenti e testimonianze, per divulgare il materiale reperito e far conoscere, per quanto possibile e con i più vari strumenti della comunicazione, le vicende dei militari italiani nel secondo conflitto mondiale.
Oggi “fare cultura” significa offrire dei punti di riferimento per trasmettere la memoria storica, aprendo un dialogo sull’esperienza culturale, reale e umana del nostro drammatico passato, per affrontare con maggiore consapevolezza le problematiche vive, le certezze e incertezze di un’epoca che sempre più necessita di “testimonianze”.
In tale ottica rientra la pubblicazione della pregevole ricerca di Enrico Meloni, che arricchisce il patrimonio editoriale dell’ANRP offrendo un efficace spaccato sulla vita degli Internati Militari Italiani nei lager nazisti, delineato tramite la variegata produzione di scritti di prigionia.
L’antologia di brani, accuratamente selezionati dall’Autore, è un “contenitore” in grado di accogliere attraverso la memoria letteraria dell’internamento l’estrema varietà di esperienze, situazioni, sentimenti e stati d’animo di quanti vollero continuare ad affermare la propria coscienza di sé, del proprio essere uomini, nonostante l’alienazione di quel mondo “fuori dal mondo”. Una letteratura che, come la musica, l’arte e tante altre forme espressive utilizzate dagli internati, rispondendo all’esigenza di sopravvivenza spirituale, divenne strumento terapeutico.
Vorremmo che dalla lettura di queste pagine le nuove generazioni apprendessero ad essere consapevoli del Retaggio dei loro nonni; prendessero coscienza del fatto che Libertà e Pace vanno custodite e difese sempre; imparassero che il destino della propria Nazione, visto nei più ampi confini internazionali, va costruito quotidianamente e con l’impegno di ciascuno, nessuno escluso; con la consapevolezza che noi, i contemporanei, siamo i destinatari di continui richiami al dovere della memoria, divenuta storia.