ANNO 2021

a cura di Potito Genova

Mediascape – Edizioni ANRP

Il Vento, immaginato come “culla” della musica, e la Memoria, nell’accezione sia di “ricordo”, inteso come capacità dell’uomo di immagazzinare, conservare e riutilizzare dati forniti dall’ambiente esterno, sia di “mente”, cioè la capacità razionale propria dell’uomo. Questo volume si pone il complesso obiettivo di fondere musica, storia e narrativa nel segno della memoria, affinché le note musicali, anche di una semplice canzone, o solo il ritornello di una antica nenia, possano stimolare l’attività umana del ricordare, per non perdere le tracce della propria esistenza.

Ciò, nella certezza che il ricordo di una persona o di un evento aiutino a valorizzare il presente, spesso sommerso dall’apparente banalità quotidiana. Banalità che invece si trasforma in novità, originalità o straordinarietà con l’aiuto della memoria.

In questo continuo divenire della mente umana, la musica assume il ruolo di forte catalizzatore del ricordo, riempie cioè gli spazi vuoti della labile memoria umana con le note e le parole che portano e regalano un ricordo ormai lontano. La musica e la memoria sono poste in stretta relazione tra loro, per diventare complementari. Entrambe non descrivono e non tentano di rappresentare alcun aspetto della realtà, del mondo delle cose, a differenza delle altre forme d’arte come la pittura, la scultura e la poesia che invece si ispirano a precisi oggetti definiti del vivere quotidiano. La musica e la memoria, invece, non parlano di nulla di esistente, tentano di esprimere il pensato o il pensabile, ossia le idee o i ricordi indipendentemente dall’esperienza diretta.

La memoria in qualche modo nobilita l’azione presente perché l’arricchisce coi fatti del passato, realizzando un naturale passaggio di virtù e tradizioni tra le diverse generazioni. In altre parole, il comportamento di un essere umano diventa la somma, la sintesi del suo passato.

Vale la pena, quindi, riscoprire la nostra storia affinché i valori dei nostri avi si possano ritrovare in noi per trasmetterli ai nostri figli/nipoti. Viene spontaneo, allora, volgere lo sguardo al nostro passato prossimo, alla vita dei nostri padri, dei nostri nonni, alla loro quotidianità e in questo sforzo elevarli a protagonisti del loro periodo storico, premessa della nostra storia contemporanea; capire loro ci aiuterà a comprendere noi stessi e le nostre difficoltà.

Si può osare e addirittura affermare, senza scomodare le diverse teorie in materia, che l’immortalità dell’animo umano è anche semplicemente contenuta in questo passaggio/gioco permanente.