ANNO 2006

a cura di Anna Maria Isastia
Roma 2006, pp. 164

Alla fine del secondo conflitto mondiale rientrarono in Italia più di un milione e mezzo di militari tra ex combattenti ed ex prigionieri.
Oltre un milione e quattrocentomila erano soldati italiani – di ogni ordine e grado – che avevano vissuto l’esperienza della prigionia, secondo i dati dell’Alto Commissariato per i prigionieri di guerra.
Sono numeri molto alti che diventano ancora più significativi se riflettiamo sul fatto che ogni reduce va inserito in un nucleo familiare.
Dunque sono state milioni anche le famiglie coinvolte nel trauma della lontananza e della prigionia di un congiunto.
Insieme a tante altre realtà di quel difficile periodo – anche questa è stata trascurata per decenni sia dai diretti interessati, sia dai politici, sia dagli storici, perché i prigionieri di guerra – come ha scritto un ex internato in Germania – sono stati “presi tra la baldanza del partigianesimo vittorioso nella lotta clandestina e sulle montagne e la shoàh dei lager di sterminio”.